ETIOPIA
L’Ancestrale Valle dell’Omo
Nella bassa valle dell’Omo, nel sud dell’Etiopia, verso il confine con Sudan e Kenya, in zone molto remote, vivono alcune delle tribù più affascinanti di tutto il continente africano e del mondo. Questa terra, che sembra essere rimasta ferma nel tempo, è abitata da diversi gruppi etnici, molto differenti tra loro, che conservano ognuno le proprie tradizioni antiche, rimaste intatte per secoli.
Sono almeno 16 i gruppi etnici che mantengono ancora fedelmente i loro usi, costumi, rituali e le loro credenze uniche e caratteristiche. I Mursi, tendenzialmente nomadi e dediti alla pastorizia, sono celebri per la loro body-art e per le donne che deformano il labbro inferiore con un piattello labiale di legno o argilla; le donne Hamer si contraddistinguono per i loro capelli con dreadlocks (simil rasta), tinti naturalmente con un impasto fatto di terra ocra e grasso animale, e per le loro frange lunghe. I Kwegu sono abili nella caccia e nella pesca, i Konso vivono in villaggi collinari, protetti da muretti a secco che delimitano e proteggono anche i terrazzamenti agricoli, i Benna sono noti per le donne che portano i capelli in un taglio a caschetto molto regolare e spesso dei cappelli fatti di zucca; mentre i ragazzi della tribù dei Karo, famosa per il rituale della pittura del corpo, per l’iniziazione all’età adulta, devono eseguire il rito del salto del toro. Ancora i Bume sono di corporatura bassa e tozza e le loro donne si adornano con numerosi anelli di metallo al braccio, gli Erbore indossano gonne di pelle animale e numerosi bracciali.
Sebbene ben distinti tra loro, un elemento importante unisce tutti i popoli della valle: la loro sopravvivenza dipende totalmente dall’omonimo e potente fiume che la attraversa e che porta con sé la vita. Il fiume Omo scorre impetuoso per oltre 760 chilometri attraverso gli elevati altopiani etiopi per poi sfociare nel lago Turkana. Visto il forte dislivello di oltre 2000 metri, solo l’ultima parte del fiume è navigabile, ed è qui attorno che si sviluppa la vita.
L’intero bacino dell’Omo, oltre ad alimentare la straordinaria biodiversità della regione ed avere un’importanza notevole per la sussistenza della popolazione, possiede anche grande rilevanza archeologica e geologica. Nell’area, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sono infatti stati trovati numerosi fossili di ominidi, risalenti ad epoche del Pliocene e del Pleistocene, insieme ad utensili risalenti a circa 2,4 milioni di anni fa.
Il modo migliore per esplorare questa zona, la più ricca dell’Etiopia a livello culturale e linguistico, e conoscere e comprendere più da vicino le varie etnie è visitare alcune delle sue piccole città durante i giorni di mercato ed assistere al colorato brulichio che prende forma tra una vendita, un acquisto ed uno scambio. In particolare, meritano di essere esplorati il Key Afer Market ed il Chencha Market nella zona dei Dorse.
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Sara Storer
Travel Storyteller
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