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L’utile riciclo natalizio

Spesso, finite le festività natalizie ci prende un’ansia post vacanze. Perché?

Tralasciando la classica depressione che ci accompagna per mesi con i ricordi vacanzieri che si riflettono sulla realtà e che qui non possiamo cercare di risolvere, dal 7 gennaio in poi uno dei motivi di malessere sono gli scatoloni che ci accingiamo a riaprire per ri-accumulare nuovamente puntali, palline e oggetti che dalle stelle passeranno nuovamente alle stalle (o cantine) per altri 11 mesi.

E se prendessimo in prestito dai nostri nonni delle tecniche di arredo sostenibile e tradizionale? Se riscoprissimo la bellezza di riutilizzare in modo sano ed economico addobbi naturali e perfino commestibili?

Se l’unica cosa da rimettere in cantina fosse l’ansia da accumulo di oggetti natalizi abbastanza inutili?

Forse la risposta potrebbe essere questa: un cerchio che si chiude, un periodo che si conclude senza riproporsi come le lenticchie con lo zampone di capodanno tutti gli anni.

Ma ora entriamo nello specifico con alcuni consigli pratici:

– Le arance da decorare con i chiodi di garofano, prendete delle belle e succose arance fresche e infilzatele con la punta del seme stellato e profumato, ora create dei disegni sbizzarrendovi con la fantasia, più chiodi di garofano userete più la fragranza della buccia d’arancia si mischierà a quella del garofano invernale.

Dopo le feste togliete i semi e lasciateli asciugare prima di rimetterli in un barattolo e mangiatevi la succosa arancia una volta sbucciata.

– Addobbi con bastoncini di cannella, fate passare attraverso i bastoncini un filo da cucina e create lunghezze e forme diverse per queste ghirlande e festoni profumati, potrete anche alternarle a fettine di arance lasciate asciugare precedentemente in forno o su dei caloriferi (che profumo!).

Riutilizzate poi la cannella per profumare l’ambiente e le pietanze invernali.

– I biscotti di marzapane, da creare con le forme più varie, potrete appenderli e arredarci il tavolo delle feste così presi da un incontrollabile cannibalismo li mangerete senza pensarci due volte.

– Le palle di Natale in pannolenci o lana cotta, una volta realizzate e usate appese all’albero, a fine Natale, se di tinte naturali, potranno essere riutilizzate per contenere qualche goccia di essenza profumata per la casa o per l’utilizzo in asciugatrice dove aiuteranno l’asciugatura profumando il bucato.

Un Natale che ci donerà cose utili e buone per vivere l’inizio del nuovo anno senza ansie e sempre green!

Idea e testo

www.studiolaivalenti.it

Emanuele Lai e Stefano Valenti

Stefano Valenti è nato a Trieste nel 1984 e ha vissuto a Gorizia fino al suo diploma in perito chimico agrario con specializzazione in paesaggio.
Successivamente frequenta la laurea triennale e poi biennale specialista in architettura del paesaggio a Genova laureandosi come Paesaggista.
Dopo il tirocinio nel prestigioso studio milanese di architettura del paesaggio LAND lavora per qualche anno da solo prima di fondare con il suo futuro socio Emanuele Lai lo studio di architettura di paesaggio per esterni e interni che chiameranno semplicemente come i loro cognomi e in ordine di età Studio Lai Valenti.
Fin da bambino sapeva che questa sua passione per l’architettura e la botanica sarebbe diventata anche il suo lavoro e per ora così è stato ( con grande soddisfazione! )

Emanuele Lai è nato a Milano nel 1977, cresciuto in mezzo ad una natura cittadina e di campagna, a 17 anni intraprende viaggi intorno al mondo che accentuano la curiosità per l’architettura e il verde esotico. Rientrato in Italia, si laurea in Scienze dei beni Culturali presso l’Università Statale di Milano e, dopo una breve esperienza in ambito finanziario, decide di concretizzare la sua passione e fondare il proprio Studio di Architettura del paesaggio. Il successivo incontro con Stefano Valenti porta ad allargare lo Studio ampliandone le capacità progettuali e creando un connubio di creatività che funziona e cattura l’attenzione dei clienti e delle riviste italiane e internazionali.

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