Il Medio Oriente meno noto
Libano e Bahrein
Culla delle religioni monoteiste e di antiche civiltà, il Medio Oriente è una terra incantevole ma complicata, ricca di bellezza e di contrasti, dove vivere l’esperienza dell’incontro con popoli e culture straordinarie, dove scoprire una natura sublime e lasciarsi affascinare da luoghi in equilibrio fra tradizione e modernità.
Quando si pensa al Medio Oriente saltano subito alla mente le atmosfere di lusso e opulenza di Dubai e Abu Dhabi, i vasti deserti e la storia dell’Oman e il clima futuristico dell’Arabia Saudita, ma questa regione vanta molte altre zone meravigliose sospese fra natura e cultura, fra passato e presente, come il Libano e il Bahrein.
Libano
Un Paese ferito da attacchi e guerre civili che lo hanno messo a dura prova, ma che cerca di riaprirsi all’Occidente. Il Libano è un luogo di profondi contrasti, che sono anche ciò che lo rende un territorio così affascinante: è un melting pot di culture, religioni, credenze e gruppi etnici, e una nazione dai mille volti, fra antiche città, reperti di epoca romana, architettura islamica, fascino agreste, locali che animano la notte lungo la costa e persino lussuose località sciistiche.
Anche i suoi paesaggi naturali sono un vero e proprio spettacolo: seguendo itinerari naturalistici all’interno del Paese potrete osservare ancora diversi esemplari di cedro, la pianta simbolo del Libano, che fin dall’antichità ricopriva l’intero territorio. Da non perdere anche la valle di Qadisha, nominata Patrimonio dell’UNESCO.
Visitare Beirut, la capitale, significa districarsi in un mondo dominato dai contrasti. Camminando per le vie della città non è difficile imbattersi in una chiesa cristiana che si erge proprio accanto a una moschea, o perdersi in un antico viottolo e poi ritrovarsi in un moderno viale ricco di negozi alla moda. È una località che stupisce e non lascia di certo indifferenti: soprannominata la “Parigi del Medio Oriente”, vanta una storia millenaria dominata da lunghi periodi di invasioni, anche recenti, per cui ha subito una serie di ricostruzioni e stratificazioni, che l’hanno resa quello che è oggi. Venne fondata dai fenici nel terzo millennio a.C. e cadde sotto gli assiri, gli egizi, i babilonesi, i greci, i romani, e poi gli arabi, i crociati e i francesi, fino ad arrivare all’invasione da parte di Israele negli anni Ottanta del Novecento e dalla Siria nel 1990. Beirut è una città che sembra non avere pace, popolata però da abitanti aperti alle innovazioni e alla multiculturalità.
Bahrein
Lo Stato più piccolo della Penisola Arabica è composto da un arcipelago di 33 isole collegate fra loro, molte delle quali sono disabitate. In Bahrein l’influenza occidentale è diventata sempre più forte a partire dal XVI secolo, quando il Paese venne conquistato dai portoghesi; in seguito fu protettorato britannico, dal XIX secolo fino agli anni Settanta del Novecento, ed è oggi un ricco melting pot di culture che ospita un numero sempre maggiore di stranieri.
La capitale, Manama, non sarà sofisticata come le altre maggiori città del Golfo, ma è comunque una località affascinante e caratteristica, che vale la pena visitare. Sede dell’antica Dilmun – una città sumera che ebbe il suo massimo splendore fra il 2.400 e il 1.800 a.C.– si narra che qui si trovasse persino il Giardino dell’Eden. Dal 2004 Manama ospita un proprio Gran Premio di Formula 1, per il quale è stata costruita un’avveniristica pista in mezzo al deserto che spicca per spettacolarità e modernità, parecchio complicata per i piloti che qui devono affrontare condizioni atmosferiche sui generis, come la sabbia del deserto che si deposita sul manto stradale e la fortissima escursione termica fra il giorno e la sera.
La scena artistica della città è un altro dei suoi punti di forza, insieme alla vita notturna e ai nuovissimi ristoranti disseminati per il suo centro storico, che riflettono l’avanguardia e le atmosfere cosmopolite del Paese: oggi sono davvero tanti i ristoranti e lounge bar dove trascorrere la serata mangiando, ascoltando musica e sorseggiando ottimi cocktail.
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