La scuola è un mondo
La Scuola è il tuo mondo quado sei bambino e ragazzino, e se ti viene portato via questo mondo ti senti perduto. È il mondo senza Mamma e Papà, è il mondo che fin da subito, da piccolissimo vivrai da solo in relazione con compagni e maestri. È il mondo nel quale tu, e soltanto tu, sarai responsabile dei tuoi successi e insuccessi, del tuo andare avanti piano piano scegliendo il percorso che più ti si addice e che più ti piace.
Se questo tuo Mondo viene sostituito dalla DAD allora comincia a mischiarsi con il mondo dei grandi. Dove non si corre e non si urla, dove non ci si fa gli scherzi e non si mangia di nascosto la merenda. Un Mondo dove i “piccoli” si devono adattare ai “grandi” perché loro stanno lavorando…. Nella maggior parte dei loro racconti emerge che da un giorno con l’altro si sono dovuti “adultizzare” hanno dovuto imparare a star fermi, a parlare a voce bassa per non disturbare, possibilmente con un linguaggio appropriato, dove i loro segreti diventavano di domino pubblico. Insomma, i bambini e i ragazzi in DAD hanno dovuto imparare a diventare grandi dall’oggi col domani, mentre noi adulti in media ci abbiamo messo fra i 20 e i 25 anni! Difficilmente si può ipotizzare una scuola che funzioni come una multinazionale dove l’appello viene scambiato con il timbro del cartellino.
Questo ci dimostra quanto sia stato, a quanto pare necessario, ma certamente fallimentare questo sistema di apprendimento. Il mondo dei più piccoli è stato mediato da uno schermo con accanto qualcuno che era nella maggior parte dei casi impegnato in altro, che annegava fra tabelline e analisi grammaticale, che da secoli non ricordava più.
Non esistono più i confini fra il mondo della scuola e quello di casa, questa è stata una didattica priva di relazioni quotidiane del gruppo dei pari perché dietro a uno schermo ci si dimentica come si fa a litigare e copiare. I ragazzi più grandi già passavano molto del loro tempo sui Social e aggiungendo anche la ‘Scuola Social’ si sono ridotti da mesi e mesi a mere relazioni virtuali. Bisogna capire quali possano essere gli strumenti migliori per creare delle lezioni ad hoc per la DAD e non riproporre i modelli della classe fuori dalla classe, perché non hanno funzionato. I format dei compiti, delle verifiche e delle interrogazioni devono adattarsi a questo sistema temporaneo, così da creare un modello appreso da bambini e ragazzi solo e durante i periodi di emergenza e non mutuandolo continuamento da online a presenza come se fosse la stessa cosa, quale non è.
Va riconquista la leggerezza dell’infanzia e dell’adolescenza non pretendendo da ‘loro’ di essere ‘noi’.
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