OKINAWA
Il Giappone Polinesiano
E se quest’anno invece del classico Giappone “continentale”, partissi per una fuga paradisiaca attraverso quello subtropicale?
Una volta arrivato ad Okinawa potrai ammirare miriadi di sfumature di blu offerte dal mare e dal cielo, così come il verde intenso della giungla subtropicale, e potrai respirare un Giappone totalmente differente.
Le isole più lontane rispetto alle principali quattro del Giappone sono le Sakishima Islands: una combinazione di due gruppi di isole, quelle di Miyako e Yaeyama, situate a 440 chilometri a sudovest di Naha e a meno di 250 chilometri da Taiwan. Muoversi tra le isole ed ammirare le loro differenze e somiglianze è abbastanza facile.
Le Isole di Sakishima si sviluppano lungo la faglia chiamata “Cintura di Fuoco del Pacifico” e sono caratterizzate da rocce magmatiche e dalla barriera corallina. È proprio la barriera corallina ad offrire eccezionali spettacoli subacquei durante le attività di immersione o snorkeling e ad essere la base delle spiagge di bellissima sabbia chiara, per la quale queste isole sono rinomate.–
Anche se non sei un sub o uno snorkeler, è facile godere dei coralli e dei pesci tropicali che li abitano. Barche dal fondo di vetro solcano regolarmente le acque della celebre Kabira Bay nell’isola di Ishigaki. Altre, “semi-sommerigibili” con le pareti di vetro, offrono escursioni lungo le barriere coralline attorno alle isole di Iriomote e Miyako, permettendo così di ammirare le bellezze sott’acqua senza doversi bagnare.
Un altro aspetto che accumuna le isole sono le spiagge, sebbene abbiano caratteristiche diverse: alcune sabbiose, altre composte da frammenti di coralli , altre ancora rocciose. Su entrambe le isole di Taketomi e di Iriomote, tra la sabbia, si possono trovare particolari granelli a forma di stella, bizzarri gusci calcificati di foraminiferi, organismi eterotrofi presenti negli oceani. Questi fossili hanno lo stesso colore della sabbia e si dice che il miglior modo per trovarli sia premere leggermente il palmo aperto della propria mano contro la sabbia e guardare da vicino cosa è rimasto sulla mano una volta tirata via dalla sabbia. Rimarranno granelli di sabbia “normale” e fossili a forma di stella.
ISHIGAKI
Oltre agli scenari mozzafiato e alle barche dal fondo di vetro, Kabira Bay nell’isola di Ishigaki è celebre per essere uno dei pochi posti in Giappone dove si coltivano le perle nere. Fai un salto allo stabilimento della Ryūkyū Pearl Company per vedere le perle e conoscere di più su come vengono coltivate.
Nel 1771, un terremoto avvenuto a poca distanza dall’isola di Ishigaki causò uno tsunami dalla potenza talmente devastante che gli abitanti dell’isola ne parlano ancora. Più di 12.000 persone morirono durante il tragico evento. Una leggenda locale afferma che una comunità dell’isola fu salvata perché una sirena, salvata da un pescatore del luogo, lo avvisò dell’imminente onda, permettendo così a lui e ai vicini di ripararsi in una zona più alta dell’isola. Potrai ripensare a questa storia ogni volta che vedrai immagini di sirene nell’isola.
Ad Ishigaki si produce zucchero, tabacco, frutta tropicale e manzo super saporito. Vicino al terminal dei traghetti troverai ottimi ristoranti che servono carne di manzo.
Da Ishigaki è possible raggiungere l’isola di Taketomi in traghetto in soli 10 minuti e l’isola di Iriomote in poco più di mezzora. In tutte le isole sono disponibili alloggi, ma molti turisti sono soliti tenere Ishigaki come base e raggiungere giornalmente in traghetto le isole più piccole.
La minuscola Taketomi, con i suoi 300 abitanti, ospita un tradizionale villaggio Ryūkyū, caratterizzato da tipici muretti in corallo. L’isola è affascinante da esplorare a piedi, oppure a bordo di un carro trascinato da bufali d’acqua o ancora in bicicletta. Esiste anche un biglietto del traghetto cumulativo che include una di queste opzioni nel prezzo.
Sebbene Iriomote sia la seconda isola più grande delle 160 che fanno parte della Prefettura di Okinawa, la sua popolazione è di circa 2.000 abitanti. L’isola è conosciuta per i suoi gatti e per la flora autoctona. La maggior parte dell’isola è ricoperta da una fitta giungla e fiumi selvaggi che la rendono meta perfetta per chi ama le avventure all’aperto. Tra le attività più popolari: praticare kayak tra i fiumi o lungo la costa e fare trekking lungo le spettacolari cascate dell’isola. Molte escursioni partono da Uehara, sebbene le attività di kayaking siano disponibili anche da Ohara. I meno intrepidi possono prendere parte ad un giro in barca attraverso le paludi di mangrovie all’estuario del fiume Nakama, partendo da Ohara.–
Ishigaki è celebre anche per l’opportunità di ammirare volte stellate strabilianti. Essendo un’isola così remota e priva di inquinamento luminoso, qui è possibile vedere una quantità infinita di stelle che difficilmente si può ammirare altrove. Da qui, durante il mese di Febbraio, è possibile vedere anche la Croce del Sud.
MIYAKO
L’isola di Miyako, la più popolosa delle Isole Sakishima, è il posto perfetto per terminare il giro delle isole. Da qui ci sono voli diretti per Tokyo-Haneda, Nagoya, Osaka, Naha e Narita.
Miyako è connessa a tre isole vicine – Irabu, Shimoji e Kurima – attraverso dei ponti che le rendono effettivamente un’unica singola isola. Il ponte che collega Miyako ad Irabu, con i suoi 3,5 chilometri di lunghezza è il ponte più lungo del Giappone escluso da pedaggio. Per chi ama i giochi di parole: in lingua Giapponese la pronuncia di 3,5 “sango” suona esattamente come la parola corallo.
Dopo aver vissuto la primordialità e l’essenzialità delle isole più remote, a Miyako si avrà la sensazione di tornare alla civilizzazione. Nell’isola sono presenti addirittura catene di fast food e minimarket.
Il ritmo qui è talmente frenetico che la polizia locale si serve dell’aiuto di “Mamoru-kun”, una statua a grandezza naturale ed altamente verosimile ad un agente del traffico in divisa. Ci sono 17 statue di Mamoru-kun posizionate in posti strategici di Miyako, inclusa una versione femminile all’aeroporto. Trovarle tutte sembrerebbe diventata una nuova sfida tra i turisti.
Per un’esperienza unica e tipica di Okinawa perché non visitare una distilleria di Awamori, bevanda alcolica locale?
Prodotta con il riso Thai a grani lunghi, il procedimento iniziale è simile a quello adottato per la produzione del sakè, ma cambiano i passaggi finali: in seguito alla distillazione viene fatta invecchiare in vasi d’argilla, dando vita così ad un superalcolico molto potente (spesso arriva a contenere il 40% di alcol). Sull’isola di Miyako, presso Taragawa, distilleria che opera da più di 70 anni, vengono organizzate degustazioni ed un video in inglese viene proiettato per spiegare il processo di produzione. È aperto dalle 10 alle 16 durante i giorni feriali e a volte il sabato.
Solamente la sera dopo la mia visita alla distilleria, ho appreso che i locali usano diluire il loro Awamori con dell’acqua. Oops!
articolo originale tradotto da Japan Today: https://japantoday.com/category/features/travel/island-hopping-in-okinawa
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Okinawa Island Hopping
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Vicky L. Beyer
Blogger free-lance
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