The Red Sea
La nuova frontiera del turismo di lusso e sostenibile
Sarà la nuova frontiera del turismo di lusso, un luogo dove immergersi in una natura incontaminata e insieme sperimentare l’eleganza e la raffinatezza dei migliori hotel a cinque stelle, senza dimenticare l’importanza della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.
Entro il 2024 – quando la prima fase di costruzione sarà completata – The Red Sea offrirà 3.000 camere in 16 resort di livello mondiale, un aeroporto internazionale e un’isola hub con un porto turistico, un campo da golf a 18 buche, servizi commerciali e di intrattenimento.
Al suo completamento, nel 2030, metterà a disposizione 8.000 camere in 50 resort e 1.000 soluzioni residenziali, mentre le visite saranno limitate a un milione di persone all’anno per garantire il raggiungimento degli obiettivi di valorizzazione e conservazione ambientale.
Sulla costa occidentale dell’Arabia Saudita, The Red Sea è raggiungibile in media in 8 ore di volo dall’80% della popolazione mondiale; presenta un ambiente unico, che comprende la quarta barriera corallina più estesa al mondo, spiagge di sabbia lambite da acque calde e riparate, ma anche vulcani dormienti, deserti di dune, canyon, fitte foreste di mangrovie e numerosi siti storici e culturali che raccontano l’immenso passato e le tradizioni dell’Arabia Saudita.
Una delle caratteristiche principali di The Red Sea è non solo l’attenzione alla sostenibilità, ma un vero e proprio impegno nei confronti del pianeta: la località è infatti promotrice di un turismo di tipo rigenerativo, che vede il settore come occasione di rigenerazione ambientale, e che ha l’obiettivo di creare un impatto positivo sull’ecosistema, sulla società e sull’economia locali. The Red Sea sarà inoltre il primo progetto di questa portata alimentato completamente a energia rinnovabile, con il fine di raggiungere un quantitativo netto di conservazione del 30% entro il 2040, migliorando la salute di habitat diversi, come le foreste di mangrovie, i sistemi subacquei di alghe e coralli e la vegetazione terrestre. Perseguendo questo obiettivo, la tutela ambientale sarà supportata nello specifico, fra le altre cose, dal posizionamento di circa 2.500 sensori sulle barriere coralline, nelle lagune e nei siti di nidificazione delle tartarughe.
L’aeroporto sarà operativo inizialmente con soli voli nazionali: qui atterreranno voli provenienti da Riyadh e Jeddah garantendo un’esperienza di lusso, ma senza dimenticare la sostenibilità. L’architettura dello scalo – realizzata ispirandosi al deserto circostante e situata al crocevia di Europa, Asia e Africa – sfrutta infatti le ombre e la ventilazione naturale, riducendo al minimo l’impiego di aria condizionata, mentre tutti i veicoli che saranno utilizzati per i trasferimenti dall’aeroporto per i resort saranno elettrici.
The Red Sea è inoltre una destinazione adatta a tutto l’anno, con una media di temperature di 32° e una stagione più fresca che va da metà novembre a marzo. Si estende su più di 28.000 chilometri quadrati, è composta anche da un arcipelago di più di 90 isole e offre tantissime esperienze adatte a esaudire i diversi desideri dei viaggiatori più esperti: da un tuffo alla scoperta della barriera corallina a escursioni in kayak o in barca a vela, da percorsi di trekking nelle aree protette a un’esperienza fra i vulcani e le dune del deserto, passando per la cultura, la gastronomia e le tradizioni locali.
Anche i resort offrono la possibilità di vivere avventure sempre diverse: in alcuni di questi potrete pernottare fra le rocce desertiche, in altri fra imponenti dune di sabbia, o ancora affacciati sulle acque cristalline del Mar Rosso, il tutto all’interno della stessa destinazione. Già entro il 2024, durante la prima fase del progetto di The Red Sea, saranno inaugurati 16 hotel: 11 sull’hub di Shura Island, due su Ummahat Island, uno su Sheybarah Island e due nell’entroterra.
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